| Hero, il cane che mia ha salvato la vita
Oggi 19 dicembre. A quest’ora forse non sarei ancora più viva. Ma lo sono grazie a lui. Non mi arriva neanche al ginocchio, pelo bianco e corto, beve il latte, è un cucciolo. Sono quasi le sette e sto tornando a casa. Sono al passaggio al livello, devo attraversare la strada. Da un po’ mi segue questo cane. “che carino” penso “se mi segue fino a casa gli do da mangiare” Lo guardo bene: è scheletrico e si vedono le costole. Si guarda attorno, è stato abbandonato, si vede. Un passo, due passi, sono in strada, non ci sono macchine. Mi sbaglio. Dall’angolo sbuca una macchina, una BMW a tutta velocità. Non ho tempo. La macchina mi verrà addosso. Mi sbaglio di nuovo. Quando credevo ciò, in quei pochissimi secondi sento una grandissima spinta dietro, sulle gambe. Mi sembra di volare, faccio due passi giganteschi. Sento la macchina urtarmi l’anca. Solo l’anca. Mi sfiora. Tutto è velocissimo. In quegli istanti che sembrano in un rallentatore nella mia memoria lo vedo, il cane, a terra, la ruota che gli sale sull’osso sacro, e lo investe. Il cane guaisce, tutte le persone lo guardano scappare zoppicante come la luce. Sto bene. STO BENE. Ho solo un dolore lancinante all’anca. Mi fiondo dal macchinista che intanto si è fermato: mi guarda arrivare e scappa. Merda. Non riesco a prendere la targa. Cinque ragazzi, tamarri fino all’osso, mi indicano dov’è scappato il cane. Al giardino dov’è il monumento. Non capisco piu nulla e in braccio lo porto dal veterinario, scortata dai ragazzi. CHIUSO! MALEDIZIONE! Ma uno dei ragazzi vede il cellulare del veterinario sulla targa e lo chiama. Emergenza. I ragazzi mi stanno accanto. Sono dei tamarri e lo dimostrano ma hanno cuore, sono al mio fianco. Dopo un Quarto d’ora arriva, nel suo macchinone, lo visita nel suo studio. Nessuna lesione, solo sangue e una fortissima botta. Non posso tenerlo. “Quanto costa tenerlo in cura?” gli domando, mentre i ragazzi assistono alla scena “40 € al giorno” “LEI E? PAZZO!” gli urlo.gli chiedo scusa. “Tu padre non te li può dare i soldi? “ mi domanda come se si volesse prendere gioco di me “…io non ce l’ho un padre” gli rispondo “e tua madre?” “… Non posso permettermela una cifra del genere” “ Io questo cane non lo voglio, sei tu che hai giocato a fare l’eroe” “ questo cane mi ha salvato la vita” gli sussurro in lacrime “mi lasci andare via…” “cos’hai detto?” “MI LASCI ANDARE VIA!” gli urlo di nuovo. Rimane sorpreso. “Fuori dal mio studio” mi dice a gran voce” e non si azzardi più a gridare davanti a me. L’educazione prima di tutto!” Al diavolo. Lascio lo studio in compagnia dei miei nuovi amici tamarri che mi incoraggiano. Ma io questo cane non posso tenermelo Lo poggio a terra vicino alle panchine. “Non posso tenerlo” dico, e vado via lasciandomi alle spalle i tamarri. Lo sento dietro di me, mi segue zoppicante vicino alle mie caviglie. Mi guarda. <<ti ho salvato la vita>> sembra dirmi <<non lasciarmi qui da solo>> mi chino, gli sorrido “andiamo a casa” gli dico. I tamarri mi seguono. Chiamo mia madre, e contro le mie aspettative capisce tutto e gli da il latte. Chiamo il padre del mio ragazzo. Ci riesco. Lo terranno loro per un po’. Lascio i tamarri e porto il cane dentro, insieme a mia madre. Lo metto sul cuscino del mio cagnolino… c’è un bellissimo tepore dentro casa. Non resiste. Zoppicante annusa tutto, forse somiglia alla sua casa da dove è stato cacciato. Loro arrivano. Lo portano via. E prego.
Non so che nome gli daranno: Briciola, Cremino, Bianchetto, Fuffi, non m’importa. Quel cane mi ha salvato la vita stasera. Per me sarà sempre Hero. E io gli devo la vita….
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